Skip to main content
progetti

Progetti

SportABILI promuove progetti formativi nella disabilità.

Durante la scorsa estate ha sostenuto un progetto del Piano Zona Giovani dal titolo:

DIVENTA IL FARO PER I NAVIGANTI A DUE RUOTE

“Un faro è una struttura che ha lo scopo di segnalare ai naviganti l’esistenza di un ostacolo o di un rischio per mezzo di segnali luminosi”: questa è la definizione che il noto portale Wikipedia da del termine. Riprendendo questo concetto e legandolo al mondo della disabilità, si vuole creare un contesto all’interno del quale trovare uno spazio di lavoro e di crescita per i giovani.

È risaputo che le persone disabili sono quelle che più hanno difficoltà di spostamenti e più trovano ostacoli sia strutturali che di relazione nella vita quotidiana. Alle volte subentra l’imbarazzo quando si ha a che fare con chi è diverso da noi in quanto meno fortunato; ma alle volte sono le persone disabili stesse che ci indicano con naturalezza come sostenerli nella gestione e nel superamento di alcuni ostacoli. Nella vita di tutti i giorni, si tratta di individuare quali sono le semplici mosse e accortezze che si possono adottare per venire loro incontro.

Quante volte abbiamo visto il gruppetto di bulli prendersi gioco di chi è più debole? Quante volte avremmo voluto intervenire e non ne abbiamo avuto il coraggio o non abbiamo saputo come fare? Intervenire si può, essendo portatori di buon senso civico e di rispetto per gli altri con l’esempio del proprio comportamento.

La prima parte del progetto prevedeva l’organizzazione di un corso di formazione per l’apprendimento e la conoscenza dei temi dell’accessibilità, della visitabilità e dell’adattabilità delle strutture edilizie pubbliche e private. Attraverso la partecipazione alle attività dell’Associazione, i ragazzi hanno sottoposto delle semplici domande alle persone disabili che partecipavano alle attività sportive. Le questioni riguardavano la vita di tutti i giorni, le difficoltà che un disabile incontra andando a fare la spesa e recandosi a scuola o al lavoro. Da questa breve rilevazione si sono ricavati dati che sono stati poi messi in scena attraverso una simulazione all’interno di un ambiente scolastico, nelle strade del paese, nella biblioteca comunale, nei sentieri di montagna (con le carrozzine elettriche).

Il macro obiettivo era quello di formare giovani in grado di essere guide per altri giovani all’interno del contesto scolastico e/o lavorativo, o che volontariamente si mettano a disposizione di amici disabili per accompagnarli in uscite pomeridiane.

Gli obiettivi più specifici riguardavano la formazione di una coscienza civica nel campo della disabilità, l’apprendimento dei diversi tipi di disabilità, la conoscenza delle principali barriere architettoniche e dei parametri per definire l’accessibilità o meno di una struttura.

I ragazzi che hanno aderito a questo progetto, Alessia, Mattia, Tommaso, rispettivamente di 15,16 e 18 anni, hanno accompagnato i disabili in tutte le attività dell’associazione proposte durante l’estate, seguendo le escursioni lungo i sentieri di media montagna della Val di Fiemme con le carrozzine elettriche, oppure sul gommone lungo le rapide dell’Avisio… Hanno scoperto l’importanza di poter percorrere un sentiero largo e accessibile e la bellezza di poterlo fare in compagnia di persone che, sorridendo, sono in grado di annullare le differenze. Hanno svolto una valutazione dell’accessibilità degli spazi pubblici comunali: marciapiedi, parcheggi, entrate agli esercizi pubblici, entrate agli esercizi pubblici, passaggi pedonali, strisce pedonali.

Riportiamo le loro parole al termine della relazione conclusiva di questa esperienza:

“Possiamo ora dire di sentirci delle persone più mature, più altruiste e più sensibili alle necessità degli altri”